Giovanna Caraci

Tempo di tracine

-Tiziana? Stai dormendo? Mi senti? Quando fai il bagno, non ti scordare le scarpette, dice la madre sdraiata sul lettino accanto, -oggi è tempo di tracine.
Si copre lo stomaco col pareo, si volta e richiude gli occhi.

Il mare è immobile. La sabbia scintilla di cristalli frantumati nel calore della controra.
Tiziana non risponde, è rannicchiata sotto l’ombrellone, le gambe piegate sul petto.
Nel cielo appare un aquilone nero ad ali spiegate, teso su un filo invisibile; lo seguono alte nell’aria ali rosse, gialle, verdi, dondolando molli sull'azzurro del mare.
I bagnini, sotto un ombrellone, fumano in silenzio allungati sulle sedie davanti alla battigia.
-Voltati, voltati, pensa intensamente Tiziana fissando la maglietta rossa di Mauro, -voltati e guardarmi.
La maglietta rossa si volta, Mauro la cerca con lo sguardo tra i bagnanti addormentati, le sorride.
Lei risponde muovendo appena l'indice della mano e volta il capo verso sua madre: sta dormendo.
Si drizza sul lettino.
La madre apre gli occhi: - E' presto per fare il bagno, hai mangiato da poco. Perché non dormi?
Richiude gli occhi.
Tiziana si rannicchia di nuovo sull’asciugamano.
La fila di aquiloni colorati avanza nel cielo, poi compare la mano che li trattiene: un ragazzo che cammina lento sulla riva senza richiami né grida, come non dovesse vendere nulla, come se giocasse un gioco silenzioso. Si ferma avanti all’ombrellone dei bagnini.
Tiziana si alza.
-Dove vai? Chiede la madre.
-A vedere gli aquiloni.
-Non riesci a stare ferma un momento, col caldo che fa?
-E lasciala andare!- dice il padre che dormiva e vuol seguitare a dormire - possibile che non si possa aver un po’ di silenzio? Ha tredici anni, non è una bambina, lasciala in pace!
Tiziana corre sulla sabbia rovente con i piedi infuocati, si butta sotto l’ombrellone dei bagnini, dove si è fermato il ragazzo degli aquiloni.
Mauro le sussurra: - Non vai a fare il bagno?
Tiziana gli volta le spalle guardando gli aquiloni.
-Dopo, risponde sottovoce senza voltarsi.
L'aria è talmente immobile, che anche un sospiro, pensa, si sentirebbe per tutta la spiaggia.
-Ci vediamo agli scogli?
-Si ... dopo.
Una rapida occhiata alle figure sdraiate di suo padre e sua madre: chissà se dormono con gli occhi aperti, come il drago della favola.
Di corsa attraversa di nuovo la sabbia rovente, si butta sul lettino.
Sua madre sospira:
-Non sarai mica entrata in acqua? Tuo padre ha prenotato il pattino, il bagno lo facciamo dopo tutti insieme al largo. Oggi è tempo di tracine.
Tiziana si rannicchia di nuovo con le gambe sul petto, nasconde il viso nell’asciugamano, stringe le lacrime sotto le palpebre chiuse. Fa finta di dormire.
Tutta la spiaggia dorme.
Il ragazzo con gli aquiloni ha ripreso la sua lenta camminata. L’aquilone nero con un sussulto si stacca dal filo: un corvo con le ali spiegate che vola solitario sul mare, sempre più lontano.

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