Giovanna Caraci

Recensione su "Libri e riviste d'Italia"

Giovanna CARACI. Via delle Quattro Palle. Roma, Aracne, 2003, p. 218, € 10,00.

C'è una gran voglia di delitti, oggi, in Italia. Deve essere, tra l'altro, il rovescio di una joie de vivre repressa. Non a caso, il fenomeno più consistente in ambito letterario negli ultimi anni è stato il successo del giallo, del poliziesco, del thriller. Autori come Camilleri, Lucarelli, Fois, De Cataldo hanno conquistato l'attenzione del pubblico, e non soltanto dei lettori. Con un paradosso apparente, quelli più radicati in un territorio regionale e che linguisticamente fanno abbondante ricorso al dialetto risultano più familiari, consentono il piacere della complicità e del riconoscimento. Del resto, l'onda viene da lontano, dall'estero, dove gli steccati della letteratura alta sono stati abbattuti da un pezzo. Ma insomma, anche da noi, ci si è stufati di lirismi, di melensaggini sentimentali, di intimismo decoroso. Si è capito che per imprimere un dinamismo, per far funzionare il motore bisogna sporcarsi le mani.

In questa nuova geografia non esiste solo la Sicilia o la Sardegna. Ed ecco questa Via delle Quattro Palle, un giallo, e forse piuttosto un noir, che nasce a Roma, e anzi nella vecchia Roma popolare. Ma un giallo e un noir - questa la prima differenza - al femminile, e al femminile non tanto perché protagonista della storia è una donna, quanto per la visione, per la sensibilità, per le ragioni dell'argomentare. I:uso del dialetto qui è pervasivo, tenta la multidialettalità, condizione dell'affrontamento impavido, carnale, dei personaggi, sino all'effusione del sangue.

Chi è la scrittrice? Il suo nome è Giovanna Caraci, una signora insospettabile, evidentemente visitata da fantasmi, che a un certo punto della sua vita ha deciso di sollevare il coperchio, di dire finalmente le troppe cose non dette, con un recupero tardivo ed energico, con un'identità segreta che è il presupposto fondamentale di chi ha qualcosa da esternare. Vale la pena di starla a sentire. Non so se abbia influito il precedente gaddiano di via Merulana. Ma nella mappa romana dei luoghi inquietanti bisognerù pur inserire questa dotatissima Via delle Quattro Palle.

(S. Campailla)

LibriRivisteItalia maggioagosto2004 copertina

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